I 6 segreti della validazione

La validazione è uno strumento potentissimo per migliorare i nostri rapporti con gli altri; sia i rapporti più stretti e intimi, sia quelli più casuali o superficiali.

Assumere un atteggiamento validante migliorerà la qualità e l’efficacia delle vostre relazioni, sia nella quotidianità che nella vostra professione. I miglioramenti avvengono perché smettiamo di guardare la relazione dal punto di vista dicotomico torto/ragione, ma introduciamo nella relazione autenticità, ascolto, vicinanza e dialettica.

Nel momento in cui l’altri si sente visto, ascoltato e accolto, abbasserà i suoi muri e i suoi meccanismi di difesa, e così anche la rabbia.

Validare vuol dire riconoscere all’altro il suo vissuto, i suoi pensieri, le sue emozioni, tenendo conto del suo contesto specifico di quel momento. Vuol dire mettere da parte il nostro punto di vista per dare valore a quello dell’altro.

La validazione rende la relazione più fluida ed efficace, anche in situazioni conflittuali. Se impariamo ad essere con l’altro più aperto e ben disposto, anche l’altro lo sarà nei nostri confronti.

Ma cosa vuol dire validare nel concreto? Ecco i 6 segreti per creare un clima validante:

  1. PRESTARE ATTENZIONE: ascoltare, osservare e accogliere l’altro.

E’ importante essere aperto all’altro, dagli spazio, dargli valore. In questa fase è importante saper stare in silenzio, ma rimanere in contatto attraverso la comunicazione non verbale (postura, mimica facciale..)

2. IL RISPECCHIAMENTO: rispecchiare all’altro il suo punto di vista, mettendo da parte il proprio punto di vista.

E’ Importante rimandare all’altro quello che lui sta comunicando, chiedendo a lui conferma. E’ fondamentale rispecchiare sotto forma di ipotesi, non come verità assoluta, cercando di capire insieme all’altro e verbalizzare ad alta voce quello che lui sta cercando di comunicare o esprimere.

3. LEGGERE NELLA MENTE:

Nelle relazioni è fondamentale non presumere mai di sapere quello che l’altro sta pensando o provando, questo l’ho ripetuto più volte: nessuno ha la capacità di leggere nella mente dell’altro. Quindi di cosa sto parlando? Sto dicendo che conoscendo e ascoltando l’altra persona possiamo aiutarlo ad esprimere ad alta voce quello che lui sta faticando ad esprimere, ma sempre in forma di ipotesi, insieme all’altro.

4. COMPRENDERE:

Vedere davvero l’altro, il suo punto di vista e le sue emozioni. Comprendere l’altro vuol dire dargli valore e spazio, ma non vuol dire assolutamente essere d’accordo con lui o che noi, al suo posto, avremmo pensato, provato o fatto le stesse cose.

5. RICONOSCERE NELL’ALTRO CIO’ CHE HA VALORE (pensieri, emozioni e vissuti)

e quindi non validare, non dare valore a ciò che non ha valore, come: i fatti non veri, e i comportamenti disfunzionali, distruttivi e impulsivi. Questi non vanno validati, altrimenti richiamo di rinforzare i cicli relazionali disfunzionali.

6. L’UGUAGLIANZA E LA GIUSTA DISTANZA

La validazione toglie il giudizio e la distanza nelle relazioni. Porta umanità e vicinanza. Nessuno è migliore di nessuno. Ma attenzione! Se in quella relazione ci sono ruoli diversi, ad esempio paziente/terapeuta o figlio/genitore, la giusta distanza relativa ai differenti ruoli va mantenuta, proprio per la qualità e l’efficacia della relazione stessa. I ruoli restano definiti anche quando ci si avvicina dal punto di vista umano.

Questi punti sono tutti connessi tra loro e si autorinforzano a vicenda. Sono tutti ingredienti ugualmente importanti per la preziosa ricetta della validazione.

Sì io credo fortemente nel potere del primo passo. Facciamolo noi. Iniziamo noi a portare un cambiamento positivo nelle nostre relazioni, il resto verrà da sé.

Se vuoi capire meglio i concetti appena espressi, guarda subito questo video: